Rimproverare un gatto non è sbagliato, ma lo diventa nel momento in cui il tono che usiamo è aggressivo: se il micio sbaglia, è giusto rimproverarlo con un secco “NO!”, ma non è giusto sbraitare, urlare o picchiarlo. Non solo non avremo risolto il nostro problema, ma avremo anche alzato una barriera tra noi ed il nostro micio: ricordiamo che i gatti sono animali molto intelligenti e curiosi, e che qualche marachella non va vissuta come un dispetto o una cattiveria. Se teniamo tanto al nostro vaso cinese, posizioniamolo in un una credenza a vetro, oppure in un posto in cui il gatto non possa vederla.
Intendiamoci, avete scelto un gatto, non un cane. Non cercate di addestrarlo a tutti i costi, e se non ha voglia di fare qualcosa, non vi arrabbiate. I gatti sono libertini e indipendenti, non amano le costrizioni e non vogliono essere troppo controllati. Imparate a rispettare la sua personalità ed il suo carattere, e vedrete che piano piano la convivenza sarà molto più semplice: sarà basata sul rispetto.
I primi tempi, vivere con un gatto in casa vi riempe di gioia, tutto è fantastico e la convivenza è segnata dal massimo rispetto della pulizia e dell’igiene del vostro micio: fate attenzione alla lettiera, che pulite regolarmente, ed alle ciotole, che provvedete a lavare ogni giorno e riempire con una certa consuetudine. Passati i primi mesi però, iniziate a dimenticarvi di eliminare i bisogni dalla lettiera, di pulire le ciotole, di spazzolare il gatto… lasciandolo alla sua mercé. Ricordate, invece, che il gatto che avete adottato è entrato a pieno titolo nella vostra famiglia e va trattato con lo stesso rispetto che usate per i vostri familiari. E non dimenticate: le attenzioni che gli darete non saranno mai scontate per lui, ma saprà ricambiarle sempre con affetto e gratitudine!
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