Otto mesi alla ricerca del gatto, poi miracolosamente lo ritrova

La storia a Conegliano. Otto mesi alla ricerca del gatto Muski, poi miracolosamente lo ritrova

Il gatto di Flora, che vive a Ceneda, era fuggito dal gattile Enpa dove attendeva un intervento

CONEGLIANO. Dopo otto mesi è tornato a casa il gatto Muski. Ha percorso probabilmente molti chilometri per tentare di tornare da Flora, la sua amata padrona. Il micio era stato smarrito lo scorso giugno a Conegliano. Era scappato dal gattile dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, dove era stato portato per essere sterilizzato. «Erano venuti i volontari a prenderlo nella mia casa di Ceneda», racconta la donna, «l’avevano messo in una stanza, in attesa dell’intervento, ma lui ha spaccato la gabbia ed è fuggito». Per Flora è stato un brutto colpo. Per mesi l’ha cercato in tutte le strade di Conegliano e paesi limitrofi. Questa perdita l’aveva gettata nello sconforto, alternato però dalla speranza di poterlo riabbracciare.

la perdita

«Piangevo ogni notte, perché mi mancava, pensavo sempre a lui, ma sentivo che l’avrei ritrovato. C’era una sorta di telepatia. Dicevo: deve tornare, lo devo rivedere. Infatti sono stata premiata». Dopo tanti appelli e volantini, sparsi per la città, dopo quasi un anno Flora si era quasi arresa. Poi il lieto fine, contro ogni previsione, si è compiuto. All’anziana è arrivata nei giorni scorsi una telefonata. Il gatto era riapparso nei pressi del gattile. Flora si è precipitata a Conegliano e ha potuto constatare che era proprio il suo Muski.

l’incontro

«È stata una scena dolcissima», racconta. «L’ho chiamato e si è subito girato. Ero convinta che non fosse morto: è troppo intelligente per farsi investire da un’auto. Ho sempre sperato che un giorno sarebbe tornato, avevo letto che i gatti fanno anche queste cose per i loro padroni. Quando vuoi bene ad un animale, ci speri sempre».

sandy

Flora non è nuova a storie particolari. Amante da sempre degli animali, segue una decina di gatti nel quartiere di Ceneda dove vive. «Tempo fa», racconta ancora la donna, «avevo una gattina di nome Sandy che ho dovuto portare da conoscenti nella zona del villaggio Paradiso, nella parte opposta della città rispetto a dove abito. Sandy era fuggita perché voleva tornare a casa mia. Ha attraversato le colline e il Monte Altare per tornare da me. L’ho trovata alle 6.30 del mattino, zuppa sotto una pioggia battente, che miagolava affamata. Ora è la mascotte del quartiere. Tutti la amano».

mani affettuose

L’ipotesi è che Muski in tutti questi mesi sia stato sfamato da qualche famiglia o da persone incontrate per strada, vivendo nel Coneglianese. «Ci speravo tanto», commenta felice la padrona, «è stata la prima cosa bella di questo anno». E Muski, con un dondolio della coda, sembra proprio voler confermare.

Fonte: tribunatreviso.gelocal.it

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