UN PAESE INTERO AD ACCUDIRE IL MICIO RIMASTO SOLO
E’ anche una storia di grande umanità quella che arriva da Poggibonsi (Siena).
La scorsa settimana un abitante del posto ha avuto un incidente stradale ed è stato portato all’ospedale.
Anche sua madre è all’ospedale e, visto che in famiglia sono soltanto loro due, il problema più grave era chi si sarebbe occupato dell’amatissimo gatto, rimasto l’unico «abitante» dell’appartamento?
Il giorno in cui sono stati ricoverati, mamma e figlio si sono posti subito il problema del micio: a chi lasciarlo? Ed è a questo punto che, secondo quanto riporta La Nazione, sono entrati in azione i vigili urbani e l’associazione di volontariato Unici amici, dedita da tanti anni alle colonie di gatti randagi della città.
Mamma e figlio hanno dato le chiavi di casa alla polizia municipale e tutti i giorni i vigili aprono la porta ai volontari dell’associazione, che si prendono cura del gatto, rifocillandolo a dovere. Sarà così fino a che mamma e figlio non torneranno a casa.
«Ci occupiamo delle varie colonie di gatti della città, accudendo circa 150 al giorno. La nostra associazione è nata proprio con questo obiettivo».
I volontari di Amici unici, 12 in tutto (i soci dell’associazione sono una cinquantina), preferiscono i fatti alle parole. Sono estremamente riservati e fosse stato per loro la storia del gatto rimasto temporaneamente senza padroni e di cui si prendono cura grazie alla collaborazione dei vigili non sarebbe mai finita sotto i riflettori.
Ma è bella, curiosa, in tema con lo spirito natalizio, e meritava di essere raccontata.
Una storia insolita anche per i vigili, ai quali probabilmente non era mai capitato di dover sbrigare un compito del genere.
Il gatto magari soffrirà un po’ di solitudine, in attesa dei suoi padroni, ma è accudito e coccolato da persone, i volontari di Unici amici, che ai gatti in difficoltà hanno dedicato gran parte della loro vita e quindi sanno come trattarli i mici.
Compreso il protagonista a quattro zampe della nostra storia, che a un certo punto, con i suoi padroni all’ospedale, si è ritrovato da solo.
Mamma e figlio, però, anche se in questo momento alle prese con problemi di salute, non si sono dimenticati del loro amico con il pelo e sono stati tranquilli soltanto quando lo hanno saputo in buone mani.
Potesse parlare il gatto ringrazierebbe tutti: i suoi padroni, i vigili e i volontari dell’associazione.
Fonte: La Nazione