I gatti non sanno che farsene di un approccio troppo spontaneo o entusiasta. Sono “all’antica” e come si usa tra galantuomini, per presentarsi si devono rispettare alcune regole. La maggior parte delle volte, siamo noi a commettere errori pensando che il micio sia un giocattolo da afferrare quando si vuole. Invece dobbiamo usare delicatezza e rispetto. Prima di tutto, si deve “tastare” il terreno per capire se il gatto gradisce le nostre attenzioni. Allunghiamo una mano, lasciamo che lui la annusi e poi tocchiamolo gentilmente sotto il mento. In questo modo lo lasciamo libero di decidere cosa fare. Se vuole sottrarsi, può spostare il muso e allontanarsi senza sentirsi in trappola. Se invece spinge la testolina contro la mano e si mette a fare le fusa vuol dire che accetta le coccole. Solo in questo caso, spingiamoci oltre e accarezziamolo in due zone del corpo che lo rilassano molto: il collo e il torace. Vogliamo avere infine la definitiva certezza del suo gradimento? Grattiamogli la schiena proprio sopra la coda e se la solleva significa che è in brodo di giuggiole!
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