La vita moderna è fonte di stress, ormai è risaputo. Quello che forse è meno noto è che anche i gatti si stressano, seppure per motivi diversi da quelli umani. Il gatto casalingo a volte, pur godendo di molti benefici propri dalla vita domestica, non riesce tuttavia a sfogare le sue energie o si sente frustrato per la nostalgia dell’aria aperta, dimostrando agitazione o veri e propri episodi di rabbia e nevrosi. Ma niente paura: arriva l’esperto in psicologia felina.
È una figura che esiste da tempo in altri Paesi come gli Stati Uniti d’America ma che solo negli ultimi anni si sta affermando in Italia. Si tratta nella maggioranza dei casi di un veterinario esperto del comportamento dei gatti e capace di applicare la terapia comportamentale per correggere determinati disturbi. È un percorso paragonabile a quello che affrontano gli umani in cui, nel corso delle sedute si prende in analisi la situazione e si cercano delle soluzioni pragmatiche che mettano fine allo stress del micio e di conseguenza alla condotta sospetta. Il più delle volte la prima strategia di azione suggerita dall’esperto è quella giusta e non bisogna ripetere gli incontri.
Quali sono i campanelli di allarme indicanti che è arrivato il momento di rivolgersi al comportamentalista? Il gatto in salute è un animale visibilmente felice e tranquillo. Interagisce con tutti i componenti della famiglia, gioca, dorme e si nutre regolarmente.Qualsiasi alterazione non episodica di questa routine può indicare un suo malessere. Alcuni gatti, presi da ansia e stress, smettono di usare la lettiera, altri miagolano a figure immaginarie, altri ancora diventano bulimici, perdono l’appetito, diventano ritrosi e mal disposti verso tutti oppure molto più pigri e disinteressati al mondo circostante. In casi ancora più marcati i gatti assumono modi di fare dannosi e palesemente fuori dalla norma come leccarsi il pelo di continuo fino a procurarsi delle ferite o grattarsi altrettanto eccessivamente. Se si riscontrano questi episodi è bene rivolgersi al veterinario di fiducia che saprà eventualmente consigliare il giusto comportamentalista per il gatto.
Non bisogna però confondere il carattere del gatto con una condotta che indica un disagio. In questo senso, è importante conoscere bene il proprio animale perché alcuni esemplari, solo per esempio, odiano essere presi in braccio e manipolati e, qualora costretti, reagiscono molto male; ciò non significa che la risposta del micio debba insospettire e far telefonare al veterinario ma solo che quella è la sua indole. Oppure, determinati esemplari giocano o dormono più di altri ma se questa è la loro condotta abituale, non c’è assolutamente da preoccuparsi.
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