L’uso della lingua è per i gatti molto importante: viene appreso da piccoli, con la madre che accudisce i cuccioli leccandoli di continuo per eliminare sporco e batteri pericolosi dal manto, e prosegue per tutta la vita. Una volta cresciuto, tuttavia, il gatto ricorre a questa strategia per tre principali motivi, che spieghiamo di seguito.
Il primo, e il più importante, ha a che fare con la dimostrazione d’affetto per i simili o gli umani che ritiene importanti per la propria esistenza. Un po’ come lo scodinzolio del cane, la lingua del gatto diventa il simbolo del legame affettivo con chi si prende cura di lui. Non a caso il micio fa le fusa mentre lecca le mani del padrone, tenendo gli occhi chiusi: è la manifestazione tangibile di felicità e gratitudine.
La seconda ragione, invece, attiene al tema della territorialità. Leccando cuccioli, simili e umani, i gatti manifestano il loro possesso. Lasciano, in altre parole, il proprio odore su ciò a cui tengono gelosamente, per evitare di essere “derubati” da altri gatti o altri animali. Sebbene impercettibile all’olfatto umano, ogni gatto sarebbe in grado di riconoscere l’odore delle propria saliva, un po’ come succede per i cani con il bisogno di marcare il territorio con l’urina.
L’ultimo motivo, infine, ha a che fare con malattie ed età adulta. Quando il gatto si lecca di continuo, e prosegue incessantemente con il padrone anche in assenza di segnali d’affetto come le fusa, potrebbe indicare un problema a pelle e manto. Si è parlato poco fa della dermatite allergica, una patologia frequente fra i gatti che comporta una stimolazione orale continua delle zone affette per limitare il prurito. In altri casi, invece, è un atteggiamento compulsivo dettato dall’anzianità: bisogna prestare attenzione, perché il gatto potrebbe ingoiare troppe palle di pelo e subire così danni importanti all’apparato digerente.
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