Perché la femmina prova dolore durante l’accoppiamento ?

Appena il maschio ha finito di accoppiarsi, cioè dopo soltanto pochi secondi, la femmina si volta di scatto e lo aggredisce, cercando di colpirlo selvaggiamente con le unghie e lanciando un grido di collera. Così il gatto che sta ritraendo il pene e si sta allontanando deve farlo in fretta, altrimenti lei potrà ferirlo. Si può facilmente comprendere la violenta reazione della femmina esaminando alcune foto dell’organo maschile scattate al microscopio. A differenza di molti altri mammiferi, il gatto ha il membro coperto da corte spine acuminate, e ognuna di queste è disposta con la punta rivolta verso il suo ventre. Questo significa che l’animale può inserire facilmente il pene, ma, quando lo ritrae, esso va a scorticare violentemente le pareti della vagina della femmina, causandole un intenso dolore. È per questo che la gatta reagisce con tanta rabbia quando il maschio si allontana da lei. Ma, naturalmente, quest’ultimo non ha scelta; non potrebbe cambiare la posizione delle “spine” neanche se lo volesse. Esse, infatti, sono fisse e, peggio ancora, più è virile il maschio, più sono grosse. Quindi, il gatto più dotato sessualmente sarà quello che farà soffrire maggiormente la femmina. Questo può sembrare un aspetto alquanto bizzarro e sadomasochistico, ma ha una sua particolare ragione biologica. Ci vuole un pò di tempo (da venticinque a trenta ore circa) perché questo si verifichi, ma non ha alcuna importanza, dal momento che il periodo di calore intenso dura tre giorni e quindi la gatta sta ancora avendo rapporti sessuali quando comincia l’ovulazione. Il forte dolore e il conseguente shock che la gatta prova nel momento in cui il primo partner ritrae il pene spinoso danno inizio al processo di ovulazione. Sulla femmina questo atto doloroso agisce un pò come uno “starter” che mette in moto il suo sistema riproduttivo.

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