Perché voi umani scrivete tanti libri sulla psicologia su noi gatti
Innanzi tutti ci affibbiate un nome, noi non non abbiamo bisogno di un nome sappiamo chi siamo, Voi umani avete bisogno di un nome.
RIFLESSIONI
“Non c’è nulla di più difficile da capire della psicologia umana. Non riesco assolutamente a rendermi conto se in questi giorni il mio “padrone” sia di cattivo umore, se invece sia allegro, o se cerchi parole rassicuranti negli scritti di qualche vecchio filosofo. Non ho la minima idea di cosa gli passi per la mente, se si fa beffe della società umana o desideri avere qualche ragione banale o ancora se si tenga al di sopra di ogni preoccupazione mondana.
In queste cose noi gatti siamo molto più semplici. Se abbiamo fame mangiamo, se abbiamo sonno dormiamo, quando ci arrabbiamo andiamo su tutte le furie, quando piangiamo lo facciamo con tutta l’anima. Tanto per cominciare, non teniamo cose inutili come un diario. Perché non ne abbiamo bisogno.
È probabile che le persone che hanno due facce, come il “padrone”, sentano la necessità di esternare gli aspetti del proprio carattere che non vogliono mostrare a nessuno scrivendo un diario nell’intimità della loro stanza, ma per quanto concerne noi gatti, le nostre quattro posture fondamentali – camminare, stare fermi, stare seduti e stare sdraiati, oltre a urinare e defecare – costituiscono già di per sé un autentico diario, quindi siamo esonerati dalla seccatura di tenerne uno per conservare la nostra identità. Se uno ha il tempo di scrivere un diario, tanto vale che se ne stia a dormire nella veranda.”
Tratto da: IO SONO UN GATTO, SŌSEKI