L’autismo è caratterizzato da una separazione più meno totale dal mondo esterno, che si manifesta con l’assenza di linguaggio, grande difficoltà a comunicare con gli altri e ad adattarsi ai cambiamenti. L’intersse suscitato da un animale sembra influenzare il comportamento in maniera positiva, riducendo nel bambino autistico i gesti ripetitivi e stimolando i giochi sociali.
La storia di Billy, affetto da autismo grave e ricoverato in ospedale è esplicativa: nessun farmaco faceva migliorare la sua situazione, niente lo interessava, finchè non gli fu presentato il gatto Rocky. Billy osservava furtivamente il micio, poi poco a poco cominciò ad accarezzarlo e, senza ci fosse bisogno di incoraggiarlo, sviluppò un vero e proprio rapporto con l’amico peloso, provando soddisfazione nell’occuparsi di lui e nutrendolo. Un giorno Billy guardò l’infermiera e le disse: “Rocky ha fame, vuole mangiare”. Erano le sue prime parole dopo 10 anni di silenzio! Billy lasciò l’ospedale dopo alcuni mesi, per inserirsi in una scuola specializzata e mantenne la preziosa amicizia con Rocky.
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