La pet therapy nei bambini con gravi problemi di sviluppo.

L’autismo è caratterizzato da una separazione più meno totale dal mondo esterno, che si manifesta con l’assenza di linguaggio, grande difficoltà a comunicare con gli altri e ad adattarsi ai cambiamenti. L’intersse suscitato da un animale sembra influenzare il comportamento in maniera positiva, riducendo nel bambino autistico i gesti ripetitivi e stimolando i giochi sociali.

La storia di Billy, affetto da autismo grave e ricoverato in ospedale è esplicativa: nessun farmaco faceva migliorare la sua situazione, niente lo interessava, finchè non gli fu presentato il gatto Rocky. Billy osservava furtivamente il micio, poi poco a poco cominciò ad accarezzarlo e, senza ci fosse bisogno di incoraggiarlo, sviluppò un vero e proprio rapporto con l’amico peloso, provando soddisfazione nell’occuparsi di lui e nutrendolo. Un giorno Billy guardò l’infermiera e le disse: “Rocky ha fame, vuole mangiare”. Erano le sue prime parole dopo 10 anni di silenzio! Billy lasciò l’ospedale dopo alcuni mesi, per inserirsi in una scuola specializzata e mantenne la preziosa amicizia con Rocky.

Fonte: DAVID GREEN, CES INCROYABLES CHATS. LES POUVOIRS SECRETS DE VOTRE CHAT ET L’ETONNANTE ZOOTHERAPIE, MONTREAL, LES EDITIONS FREMONTEL INC. ET LES PUBLICATIONS GOLDEN GLOBE LTEE,1989

Powered by WPtouch Mobile Suite for WordPress

Loading