Le tradizioni e i luoghi comuni vogliono insegnarci che il gatto è un animale assolutamente indipendente, solitario, che sa perfettamente badare a se stesso e non ha quindi bisogno di nessuno.
Ma noi “gattofili” alla tradizione crediamo poco. Sappiamo bene che sbaglia in pieno e che le dicerie sul conto del gatto sono del tutto inesatte. Vivendo con un micio ci siamo accorti che sa essere il più tenero dei compagni, che è capace di delicate attenzioni nei confronti di chi gli vuol bene. E che, in un certo senso, è anche “dipendente” dalle nostre coccole e dalle comodità alle quale lo abbiamo abituato.
I gatti, se vi sono costretti, si arrangiano a fare tutto. E’ certo. Ma non è detto che stiano, per questo, bene. Sappiamo che hanno le loro preferenze, che amano i piccoli lussi di casa come ad esempio la poltrona per dormire, la ciotola sempre piena di croccantini, le ginocchia del padrone dove accoccolarsi. Anzi, questo è l’aspetto di loro che amiamo di più: ci piace pensare ai nostri gatti come a teneri cuccioli che non possono fare a meno delle nostre cure.
E allora sotto con queste cure. Prendiamoci sempre più a cuore le piccole necessità del nostro amico, aiutiamolo nelle attività di ogni giorno: è il nostro modo per dimostrargli che gli vogliamo bene.
Lui, ad esempio, sa perfettamente come fare per restare pulito. Ma lo stesso, non gli dispiace se ogni tanto gli diamo una mano. Prendiamo perciò l’abitudine di controllare se i suoi occhi e le sue orecchie sono in ordine. È facile rendersene conto perché occhi e orecchie sono tra le parti più esposte e ben visibili del suo corpo. Parti che possono riempirsi di impurità con il caldo estivo, con la polvere sollevata dai caloriferi in inverno, con il fumo delle sigarette dei padroni. Perciò, a meno che non si tratti di qualche malattia che necessita del controllo di un veterinario (e in questo caso vedremo il micio lacrimare moltissimo oppure grattarsi con frenetica insistenza le orecchie e scrollare la testa) possiamo assicurare al gatto un’ottima pulizia usando semplicemente cotone e acqua tiepida.
Inumidiamo un batuffolo di ovatta o una garza sterile con acqua oppure con un olio detergente delicato, quello che si usa per io neonati, e poi passiamolo sull’occhietto del micio, evitando però il globo oculare. La sporcizia si ferma generalmente nell’angolo interno dell’occhio, vicino al naso.
Anche per le orecchie usiamo dell’ovatta, o un bastoncino di cotone (non usare il cottonfioc) bagnato con acqua, olio o vaselina. Dedichiamo però la pulizia solo al padiglione auricolare e non cerchiamo mai di inserire nulla in profondità. Quella è un’operazione delicatissima, da lasciare fare al medico. Detergere la punta delle orecchie e la piega che si trova sul lato esterno del padiglione, dove è facile che si nasconda dello sporco, è sufficiente a garantirgli una perfetta igiene.
E se per caso il suo pelo è davvero sudicio? Allora si rende necessario il bagnetto, ma in questo caso si deve fare molta attenzione: fare il bagno al gatto è questione di arte.
Lui non ama molto l’acqua e perciò è necessario accarezzarlo e parlargli per tutto il tempo per tranquillizzarlo. Si tratta di operazione diplomatica. Importantissima è la temperatura dell’acqua: deve essere attorno ai 38 gradi, cioè come quella corporea del gatto. Mai usare acqua fredda. Altra regola principe, lo shampoo. Deve essere neutro, come quello per bambini, oppure è bene usare un detergente specifico per il pelo degli animali. Insaponiamo il pelo evitando accuratamente la testa, e infine risciacquiamo e asciughiamolo con molta cura.
Dopo il bagno, l’ideale sarebbe non permettergli di uscire di casa per almeno qualche ora, per evitare che prenda freddo.
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