Quando salvare un gatto ti costa 1300 euro
Una signora bolognese di nome Tiziana ha dovuto pagare un conto ospedaliero di 1.300 euro dopo aver portato al pronto soccorso un gatto in fin di vita trovato in strada. La stangata è arrivata al Dipartimento di scienze mediche veterinarie dell’Alma Mater di Ozzano.
STANGATA ALL’OSPEDALE – Del caso parla oggi Rosario Di Raimondo sull’edizione bolognese di Repubblica:
Di fronte a una cifra del genere, anche l’intransigente senso civico dell’animalista più irriducibile è messo a dura prova. Non che la signora non fosse stata avvertita. Forse, in realtà, non era stata avvertita del tutto, come lei stessa racconta nel ricostruire la vicenda: «Quel giorno ero in via dell’Arcoveggio. A un certo punto ho visto quel gatto sanguinante per strada, sono scesa dalla macchina, mi sono avvicinata, ho visto che era in fin di vita. Ho provato a chiamare dei veterinari ma nessuno di loro faceva servizio di emergenza. Poi mi è venuto in mente che a Ozzano c’è il pronto soccorso per gli animali, all’ospedale veterinario dell’Università, e l’ho portato lì». A quel punto, i funzionari dell’Università chiariscono che c’è da pagare: «Prima di entrare mi hanno fatto firmare dei fogli avvertendomi che le spese sarebbero state a carico mio. E cosa avrei potuto fare, lasciare quel gatto lì per strada? Certo che ho firmato».
PROCEDURA SBAGLIATA – Il gatto, 5 anni di vita, per fortuna si è salvato. Alla sua salvatrice resta la batosta del conto da pagare, un prezzo esageratamente alto visto che in media gli interventi di emergenza costano dai 100 ai 300 euro. Massimo Giusti, responsabile del pronto soccorso di Ozzano, si difende:
«La signora non ha seguito la procedura. Se sono tanti 1.300 euro? Per adesso è solo un preventivo. Ma dipende dalle operazioni chirurgiche che sono state necessarie».
PROCEDURA CORRETTA – L’azienda sanitaria Ausl, ricorda che la procedura corretta prevede di chiamare i carabinieri o vigili, quando viene trovato un animale ferito in strada:
«Il senso dell’accordo firmato da l’Ausl, l’Università di Bologna e la Provincia è proprio questo. I nostri veterinari sono reperibili 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Ricevuta la segnalazione, portiamo l’animale a Ozzano e lì viene curato».