Inibito dal gatto “guardone” Secondo l’uomo la presenza del gatto che, a suo dire, lo osserva durante le effusioni amorose, lo metterebbe in ansia fino al punto da non riuscire ad avere un rapporto completo da oltre quattro mesi. Moglie e marito sono cosi comparsi davanti in udienza riservata davanti al tribunale degli animali di Milano ed hanno esposto le diverse posizioni. Il marito ha rievocato gli sguardi del gatto da lui definito “un’inquietante guardone”. La donna, che di fatto è la padrona del gatto e che è di venti anni più giovane
del marito, invece ha semplicemente sostenuto che il marito non riesce più ad esprimere le proprie performance amorose in quanto “avrebbe semplicemente raggiunto la pace dei sensi”.
Ma la donna non cede La donna ha annunciato di non avere alcuna intenzione di allontanare il gatto dalla stanza da letto, nemmeno temporaneamente, visto che il felino da oltre cinque anni dorme con loro nel letto matrimoniale. Dopo una lunga e fin troppo esplicita discussione il tribunale degli animali ha trovato una soluzione “salomonica e transitoria”. Nel dispositivo di conciliazione è stato stabilito che il gatto dovrà restare fuori
dalla camera da letto per tre mesi, per permettere di valutare se sia davvero il micio la causa della improvvisa impotenza dell’uomo o se questa sia dovuto ad altri fattori. Se in questi tre mesi non sarà provato oltre ogni dubbio che il motivo del blocco sessuale dell’uomo è dovuto allo sguardo del gatto, allora il gatto sarà riammesso nella stanza da letto e, accogliendo le richieste della moglie, l’uomo dovrà sottoporsi alle visite mediche del caso.
Fonte Il Giornale
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