Reato affidare i gatti a chi non è in grado di accudirli

La Cassazione, integra nel reato di abbandono di animali la condotta di chi parte per le vacanze e lascia in affido i propri cani o gatti a persone che non sono in grado di accudirli.  Lo ha stabilito la cassazione che ha respinto un ricorso di una signora di Ivrea dopo essere stata multata per abbandono di animali. La sentenza 6690/2020, ha infatti stabilito che il reato in esame risulta integrato anche qualora il padrone affidi l’animale a terzi accettando il rischio che venga dagli stessi abbandonato

In merito alla sentenza.

La terza sezione penale della Corte di cassazione, infatti, ha appena giudicato colpevole del reato di abbandono di animali un signore di Ivrea che, pur sapendo che la sua ex moglie era assente da casa, aveva omesso di occuparsi dei tre gatti della donna.

La nostra storia comincia nell’estate del 2015, presumibilmente ai primi d’agosto, quando l’ex moglie va in vacanza. Poiché sa che tornerà verso metà settembre, la donna affida i suoi tre gatti a una dipendente del negozio del fratello.

Il problema è che a un certo punto anche la dipendente va in ferie. Così chiama la padrona dei gatti. La signora trova subito la soluzione: le dice di consegnare le chiavi del suo appartamento ai figli, che in quel momento sono con il padre, affinché se ne occupino loro.

Il 14 agosto le chiavi vengono quindi consegnate dalla dipendente del negozio ai ragazzi, tutti minorenni, in presenza del padre. Gli animali, però, restano privi di cure per giorni.

Quel che conta sarebbe stato (giustamente) non abbandonare le povere bestiole. Per la cronaca, la sentenza racconta che uno dei tre gatti, malato di tumore e particolarmente debilitato, è morto dopo qualche mese. Degli altri due non viene detto nulla, ma si spera siano sopravvissuti.