La sua vita è sempre all’interno della caserma. Da mattina, quando arrivano i primi colleghi alle 7 per il turno del mattino, fino alla sera. Dopo aver giocato un po’ con loro è poi il momento della riunione con il comandante, Maurizio Prina, che sin da subito ha avuto una grande affetto per il gatto. Poi una dormita tra le tastiere dei computer, un salto in giardino per giocare sull’erba e una capatina al front office, dove dedica attenzioni alle persone che arrivano al comando per chiedere informazioni.
«È un gatto che adora il contatto umano – dice Gabriella Landucci, agente di polizia di 52 anni -. Miagola, fissa continuamente le persone che stanno parlando e dedica del tempo a tutti. Tranne ai cani, di quelli ha paura e per poco, una volta, quasi si stava per azzannare con uno di loro. L’abbiamo preso giusto in tempo mentre si stava gonfiando dalla rabbia».
Ruffy è un gatto socievole, ma anche troppo curioso. Una volta, giocando all’aria aperta, si è intrufolato in una delle auto di servizio del comando. Due poliziotte, che hanno iniziato il giro di pattugliamento per la città, si sono accorte di lui dopo più di un’ora e sono state costrette a riportarlo in caserma.
Ma colleghi e colleghe non hanno problemi a perdonare qualche suo eccesso di troppo, perché lo amano alla follia e scherzano sempre con lui. Sia per il nome che gli hanno dato: Ruffy, «perché è ruffiano e ogni volta che si avvicina qualcuno miagola perché ha sempre fame e vuole mangiare», spiega Landucci. Sia perché senza che lui sapesse nulla, Gabriella e le sue colleghe hanno aperto un profilo Facebook su di lui: “Ruffy Ilvigile”, questo il nome.
Sempre a sua insaputa, poi, Licia Tintori, collega della Landucci, ha inviato alcune foto del meticcio a un’associazione per gatti che lo ha iscritto al concorso “Maggio Felino”, organizzato dall’accademia dei Gatti Magici e del comune di Fiesole. Ebbene, quel concorso Ruffy lo ha vinto ed è stato proclamato “Il miglior gatto vigile d’Italia” (il tutto senza che lui ne fosse a conoscenza).
Se ora la vita di Ruffy è felice e spensierata, la sua infanzia non lo è stata. Prima era tenuto da una signora con problemi gravi, anche seguita dai servizi sociali del Comune. «Ma lui veniva sempre a mangiare in caserma – continua l’agente – dato che la sua abitazione era lì vicino. Quando poi la sua compagna umana è morta nel 2010, l’abbiamo preso subito in adozione, portato dal veterinario e sterilizzato».
Oggi Ruffy vive al massimo e la sua popolarità è cresciuta sempre di più: «Su Facebook ci hanno chiesto in tanti l’amicizia – conclude – e dato che la sua fama è alle stelle vorremmo cercare di aiutare gli animali più bisognosi e sensibilizzare il tema dell’abbandono. A settembre contatteremo alcuni associazioni perché se avranno voglia di fare qualche iniziativa con il nostro gatto, noi non ci tireremo indietro».
Fonte: LaZampa.it
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