Questa non è una storia recente. Ma storie come questa non hanno tempo, nel senso che non esauriscono il loro valore mai. La storia di Scarlett, una gatta randagia di New York, toccò il cuore delle persone in tutto il mondo, perciò vogliamo raccontarvela.
Scarlett viveva in un’autorimessa abbandonata nell’East Side dove, il 30 marzo 1996, scoppiò un incendio. Quando arrivarono i pompieri, uno di loro, David Giannelli, trovò nell’erba tre micini allineati, e poi ne scorse altri due. A pochi metri di distanza c’era invece la giovane madre. Raccontò: “Aveva gli occhi chiusi per le vesciche, la bocca, le orecchie e il muso ustionati, la pelliccia molto malridotta. Le zampe erano ricoperte di spesse croste che parevano fuliggine. Ma era viva.”
Scarlett, allo scoppio dell’incendio, si era precipitata nell’autorimessa, ed era andata avanti ed indietro cinque volte per trasportare tutti i cuccioli fuori, correndo sui tizzoni ardenti e vedendoci sempre meno.
Quando David la depose in una cassa insieme ai cinque gattini (di quattro settimane), “la gatta, non vedendoci, li contò toccandoli con il muso” e, quando si accorse che c’erano tutti e 5, finalmente si tranquillizzò e iniziò a fare le fusa.
David Giannelli (che disse: “Tutti qui sanno che qualsiasi cosa posso fare per gli animali, lo faccio”…) la portò immediatamente alla North Shore Animal League di Port Washington, a Long Island. I veterinari la trovarono così: Scarlett aveva le palpebre interne molto gonfie, l’epidermide gravemente ustionata, parte del pelo bruciata, i cuscinetti delle zampine ustionati, come pure le orecchie e le mammelle. Le sue possibilità di sopravvivenza erano incerte, come quella di tornare a vedere.
I medici la misero in una camera iperbarica con i suoi piccoli, ed un’altra volta lei li contò con il muso e poi li leccò tutti: alla fine, si distese su un fianco e li allattò, lasciandoli succhiare il latte dalle mammelle ustionate.
La storia di Scarlett commosse il mondo intero. Migliaia furono le richieste per adottare lei e i suoi cuccioli, che furono chiamati Oreo, Smokey, Samsara e Panuki, e furono affidati in coppie. Un cucciolo purtroppo morì a causa di un virus.
La donna cui fu deciso di affidare Scarlett pensava, invece, di trovare una gatta magrissima e senza più pelo. Ma non fu così. Quando incontrò Scarlett, raccontò, la gatta “era magnifica”. Si era completamente ripresa.
Scarlett è stata soprannominata “La gatta del secolo” e “L’eroina dei felini”. Ha anche un sito Web a lei dedicato. Ma, probabilmente, Scarlett non si sente affatto un’eroina: per se stessa, lei è solo un gatto, una gatta-mamma che difende e protegge i propri cuccioli da qualsiasi cosa e a qualsiasi costo.
Qualcuno ha scritto per lei una poesia. Si intitola: “Why is Everybody So Surpirised That I saved My Furry Five?” (“Perché sono tutti così sorpresi dal fatto che ho salvato i miei cinque pelosi?”)
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