Sforzatevi di capire i gatti e così capirete anche le donne
L’ARTE DELLA SEDUZIONE FELINA
Un detto orientale recita: “Sforzatevi di capire i gatti e così capirete anche le donne”. Una convinzione legata alla filogenetica affinità dell’universo femminile con quello felino. La Dott.ssa Marianna Berizzi descrive le caratteristiche caratteriali del gatto e le similitudini con la donna, per imparare a capire la psicologia di questi seduttori e indipendenti esseri viventi.
Per gli Egizi, come testimoniano le prime scritte e iconografie risalenti al 2130 a.C., il gatto era un animale sacro. La dea Bastet era rappresentata con il corpo di donna e la testa da gatta, protettrice della casa e della fertilità, compiti tipicamente femminili. Non a caso Cleopatra imparò a truccarsi gli occhi con il kajal, imitando le naturali linee scure degli occhi della sua gatta, sedotta lei stessa dal fascino ammaliatore dello sguardo felino.
Ma anche in altre culture il gatto accompagna le dee dell’amore e della fertilità: la dea nordica Freya viene trascinata su un carro da quattro gatti grigi.
Nei secoli bui del medioevo i gatti erano ritenuti l’incarnazione del diavolo e le donne che li accudivano erano perseguitate nei modi più orrendi e giustiziate. Nel 1484 papa Innocenzo VIII decretò la caccia alle streghe e anche il solo dar del cibo ad un micio, bastava perché una donna venisse accusata di stregoneria e messa al rogo.
Il feeling speciale tra il gatto e la donna è stato studiato anche a livello scientifico. Secondo l’etologo inglese Desmond Morris esistono 3 teorie che spiegano il motivo di tale affinità. La prima è quella che i mici troverebbero più piacevole la voce femminile rispetto a quella maschile, perché più acuta e quindi più simile alla loro. La seconda spiegazione è legata alla memoria del felino di casa, che associa la visita medica alla figura maschile, poiché la maggior parte dei veterinari sono uomini. La terza teoria ha evidenziato che gli uomini hanno un approccio diverso verso il gatto: tendono a chinarsi sull’animale restando in posizione sovrastante e quindi intimorendolo, mentre le donne spesso si accucciano cercando di interagire con lui allo stesso livello.
Uno studio effettuato da Sam Gosling, psicologo dell’Università del Texas ha rivelato che chi preferisce il cane tende ad essere più socievole, estroverso e responsabile; mentre chi predilige il gatto è più nervoso ma più creativo, anticonvenzionale, amante dell’estetica e indipendente e per essere conquistato deve essere a lungo corteggiato.