Sterilizzare un gatto maschio quando e perché
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La sterilizzazione è un intervento chirurgico effettuato dal veterinario sui gatti sani, sia maschi che femmine, al fine di renderli incapaci di riprodursi. Grazie alla sterilizzazione, che avviene in anestesia totale ma il cui intervento dura al massimo 15-20 minuti i gatti non avranno alcun comportamento riconducibile allo stato di eccitazione ormonale così fastidioso per il loro padrone. I gatti sterili inoltre diventano più mansueti, più giocherelloni e non sentiranno, impellente, il bisogno di uscire di casa, evitando di sottoporsi a rischi di contagio di molteplici malattie oltre che dall’infestazione di parassiti come pulci, zecche o vermi. L’intervento ha delle tempistiche più o meno precise, che dipendono da quando ciascun gatto matura il proprio comportamento sessuale. Il veterinario saprà indicare il momento propizio per intervenire senza troppi problemi, basandosi sulla storia clinica del soggetto e sull’osservazione dell’apparato riproduttore. La sterilizzazione precoce nella gatta femmina aiuta ad abbassare enormemente il rischio di tumori alle mammelle e all’utero, patologie che si presentano molto spesso alle gatte non sterilizzate che non concepiscono regolarmente. Quando i gatti sono sessualmente maturi infatti il non poter concepire li porta ad un stato di disagio e sofferenza, il tutto collegato al desiderio naturale di accoppiarsi, che gli viene negato dall’umano. La gatta va sterilizzata con la comparsa del primo estro (fenomeno che può avvenire entro i sei mesi, per le gatte a pelo corto, fino ai primi due anni, per le gatte a pelo lungo). Per il gatto maschio invece la sterilizzazione idealmente va effettuata entro l’ottavo mese. Da quel momento in poi prima si interviene meglio sarà. Anche perché se il gatto comincia ad avere certi comportamenti legati al suo stato di eccitazione, più persevera in essi più è probabile che continui a farlo, anche ad intervento effettuato. Dunque se si vuole evitare per sempre di veder uscire il gatto di casa e tornare con i segni di lotta addosso, o se si vuole evitare che prenda l’abitudine a urinare fuori dalla sabbietta, la cosa migliore è intervenire con intervento prima possibile.
Per il gatto maschio si può optare per l’asportazione dei testicoli ma anche semplicemente con l’interruzione dei vasi che trasportano il seme. La differenza è che con il secondo tipo di intervento i comportamenti legati alla sua maturità sessuale non cessano, anche se il gatto tecnicamente diviene in tutto e per tutto sterile. Nonostante dunque, ad una riflessione superficiale, la vasectomia sembri meno invasiva e più naturale per il gatto, è evidente che resta parzialmente inutile allo scopo.