Una storia iniziata alcuni giorni fa, quando la gatta di Adelmo, il padrone degli animali, dà alla luce due gattini. Ma subito, il giorno dopo, la gatta scompare e lascia i due cuccioli. Nello stesso poderino, che si trova a un paio di chilometri da Montelaterone, in aperta campagna, Adelmo tiene quattro cani bastardini, tutti giovanissimi di poco più di un anno. Fra questi una cagnolina, che non mai è rimasta incinta.
«I miei cani – racconta Adelmo – convivono con i gatti e vanno d’amore e d’accordo, anzi, costituiscono un gruppo unico e solidale. Giocano, mangiano e dormono insieme». È per questa fraternità, credo, che la cagnolina (che non ha un nome) dopo un paio di giorni di assenza della gatta-mamma ha preso i due micini e li ha portati al sicuro in un vecchio letto dentro il casottino.
«L’ho seguita, perché li aveva presi in bocca e pensavo che potesse fare loro del male. Ma lei, invece, si è adagiata nel letto e ha offerto loro i capezzoli. Il latte non c’era, naturalmente, perché la cagna non ho mai partorito e non ha cuccioli. Ma i gattini succhiavano ugualmente, a vuoto. All’inizio non veniva nulla. Intanto, quando gli altri cani si avvicinavano ai gatti o la cagna sentiva qualche presenza non sicura, abbaiava, e teneva lontano gli intrusi. Intanto i gattini stavano digiunando da ormai tre giorni. Ma erano sempre lì, a cercare il latte da quelle mammelle che a un tratto si sono riempite».
La cagnolina “gattara” ha avuto tanta voglia di maternità, da riuscire a salvare la prole della sua amica gatta scomparsa, e si è fatta venire pure il latte. «Quel latte, continua Adelmo, ha salvato uno dei gattini, mentre l’altro non ce l’ha fatta. Il micio sopravvissuto ha 15 giorni e sta benissimo. Ogni momento si attacca al seno della cagnolina, la quale gli fa da balia. Lo lecca, lo accarezza col muso mentre dorme o succhia e continua a proteggerlo e a accudirlo. Nella mia esperienza – conclude Adelmo – non ho mai visto un comportamento del genere».
Tutti i giorni, alla stessa ora da anni, lei lo va ad aspettare. Di tanto in tanto abbaia per chiamarlo. Lui arriva, miagola un “buongiorno” discreto e insieme cominciano a giocare. I loro padroni non si erano resi conto di niente finchè alcuni loro vicini vedendo la scena quotidianiamente hanno deciso di parlargli.
La padrona del gatto ha avuto il cuore tenero e ha deciso di accogliere anche la cagnolina. ANche perché aveva scoperto che tutte le mattine la “bella” percorreva una grande distanza per andare a raggiungere il gatto. Non si sa esattamente come è nata questa bella storia d’amicizia. Una storia, proveniente dalla Svizzera, che sconfessa un antico luogo comune: cani e gatti non si devono per forza odiare.
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