La toxoplasmosi è una malattia parassitaria che può interessare diverse specie animali come cani o gatti e si può trasmettere anche all’uomo. Il gatto può contrarre il parassita (toxoplasma gondii) quando si nutre di roditori, uccelli contaminati a loro volta da oocisti o ingerisce carne cruda. Per questa ragione i soggetti più a rischio sono i gatti randagi o quelli che sono abituati a vivere spesso all’aria aperta. La malattia si verifica con lo sviluppo di uova all’interno del tessuto nervoso, muscolare e viscerale del gatto con conseguente espulsione di feci potenzialmente pericolose perché contengono oocisti in grado di sopravvivere anche per un anno in ambiente umido.
È importante sottolineare che molti gatti possono essere infetti ma non sviluppare la malattia vera e propria. La toxoplasmosi è una malattia prevalentemente asintomatica e presenta segni clinici simili ad altre patologie: febbre, inappetenza, dimagrimento. In caso di gatti affetti da FIV o FeLV, la toxoplasmosi può portare ad un peggioramento dei sintomi con,infiammazione agli occhi, polmonite, disturbi neurologici e convulsioni.
Essendo una zoonosi , anche l’uomo può infettarsi e sviluppare la malattia. Per la trasmissione è necessaria l’ingestione delle oocisti che vengono espulse dal gatto con le feci ma possono rimanere anche attaccate al pelo. Questo rischio , comunque, esiste per un periodo molto di soli 6-8 giorni dall’infezione del gatto, quindi è molto difficile che una persona che abbia un comportamento igienico mediamente normale possa infettarsi. Può accadere, invece, che le oocisti vengano ingerite mangiando carne cruda o verdure crude poco lavate. Mentre per un uomo in buona salute la malattia ha esito favorevole, è opportuno fare attenzione alla trasmissione del parassita a donne in gravidanza perchè potrebbe portare a delle gravi complicazioni.
Il veterinario saprà fornire tutte le indicazioni necessarie per continuare a prenderti cura del tuo gatto senza correre rischi.
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