Il gatto è amore sopra ogni cosa. Il gatto fa le fusa all’essere umano che ha bisogno di una presenza calda e vibrante. Sulle fusa di un gatto ci sono degli studi in corso: sembrerebbe, alla sua frequenza, essere in grado di ridurre i dolori artrosici. Ma il gatto non è una medicina. Il gatto è un “balsamo” che non si compera in farmacia. Perché non esiste il “negozio della bontà”. Il gatto è il balsamo per un’anima affaticata da mille problemi. La presenza di un gatto non è un riempitivo, ma dove la sua assenza una perdita per i cuori inquieti.
Chi può dire la bellezza della natura in uno scritto? Nessuno. Così come non si può dire la grandezza e la magnificenza che il gatto è in natura. Il gatto è un universo di sorpresa… è gioco, intelligenza, bellezza, bontà, amore che nessuna enciclopedia può spiegare. Se l’essere umano fosse onesto intellettualmente, in un’enciclopedia, alla voce gatto ci dovrebbe essere un trattato lungo diecimila anni. Tanti ne ha il gatto. Scrittori, filosofi e pensatori di ogni tempo, non hanno saputo entrare in un “pianeta gatto”, vicino al sole quanto basta per scaldare il cuore dell’umano, e alla luna, per lasciare al mistero di non svelare l’infinito che è contenuto nel verbo “amare”.
Questo scritto non ha nessuna pretesa di de-finire il gatto. Tutti gli amanti dei gatti hanno milioni, miliardi di idee su ciò che il felino rappresenta: come l’acqua, il gatto è capace di adattarsi a tutti i percorsi impervi e scoscesi delle contraddizioni che è l’uomo stesso; ma lui (il gatto) non giudica; lui adatta se stesso a tutti i cuori del mondo. A nessuno impone la sua presenza; e a nessuno nega il suo amore. Immaginare un mondo senza gatti è immaginare un altro mondo.
In questo mondo c’è chi ci abbraccia e ci fa vedere le cose in prospettiva. Il gatto ci ama come il più fedele degli amici. Di più.
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