Un gatto randagio consola un infermiere in pausa dai turni massacranti contro il Covid-19
Ha fatto turni di 12 ore ininterrotte per 20 giorni di fila. Ahmed Flaty è uno dei tanti infermieri impegnati duramente nella lotta al Covid-19, uno sforzo che l’ha provato fisicamente e psicologicamente.
Lui opera in un ospedale in Egitto, un Paese duramente colpito dalla pandemia, e durante una pausa ha vissuto un’esperienza che gli ha fatto sembrare tutta quella fatica «come se fosse nulla» dice lui.
Flaty era fuori dall’ospedale, seduto su un muretto poco lontano dall’ingresso e stava parlando con un collega seduto di fronte. E in quel momento una gattina gli ha fatto un bellissimo regalo: «Si è avvicinato, non miagolava o altro. Mi guardava, poi mi è salito in grembo. Mi ha guardato per un po’ e poi si è addormentata sulle mie gambe».
Flaty non riusciva a credere che la gattina avesse avuto il coraggio di quel gesto, forse anche la micia aveva bisogno di un po’ di conforto: «Gli animali randagi in Egitto sono generalmente trattati molto male – spiega l’infermiere – . Quindi un gattino o un cane che si avvicina a un essere umano in questo modo, specialmente quando non c’è cibo da offrire, è molto strano».
L’infermiere è rimasto fermo mentre coccolava quella micia che ha dormito sulle sue gambe per 15-20 minuti. Poi a un certo punto la gattina ha deciso che il suo “lavoro” era finito: si è svegliata e si è allontanata.
Nei giorni successivi Flaty l’ha cercato e l’ha aspettata sullo stesso muretto sperando di rivederla. Ma la micia non si è più presentata e forse non sa di aver lasciato in quell’uomo un segno indelebile: «Onestamente, è stato davvero il momento migliore che ho vissuto in tutto quest’anno».
Fonte: LaZampa