Una biblioteca rurale a Gorodnya, nella provincia di Tver, nella Russia europea centrale, ha assunto un gatto di nome Stepan. «Dopo un lungo periodo di prova senza aver mai mancato un giorno di lavoro, il gatto Stepan è stato assunto» scrive la biblioteca sui social. Già perché il micio rossiccio è comparso per la prima volta sei mesi fa e ha iniziato a vagare fra tavoli e scaffali di libri. E da allora, puntuale, ogni giorno si è presentato in quel luogo di tranquillità e cultura. E i responsabili, dopo uno “stage”, hanno deciso di assumerlo con tanto di libretto di lavoro, contratto e un gustoso stipendio a base di pollo, salsicce e altre bontà.
Ma il suo ruolo non si ferma solo all’aspetto virtuale: Stepan è presente agli eventi e, soprattutto i bambini, la sua presenza diventa un elemento di attrazione invogliando il pubblico ad andare in biblioteca per leggere e studiare con il peloso che non disdegna qualche coccola. Un impegno che va dalle 9 della mattina alle 9 di sera, quando poi torna dai suoi proprietari che si dicono molto orgogliosi del successo del loro micio.
Un successo dovuto anche alla particolare passione che i russi mostrano nei confronti dei gatti: secondo un recente studio, nelle città l’82% di tutti i proprietari di animali da compagnia ha un gatto. Il 15,1% preferisce i cani, mentre il restante 2,9% ha roditori, uccelli, pesci e furetti.
Secondo gli esperti, i russi preferiscono i gatti perché ritengono di non avere tempo di poter portare a spasso i cani, oltre al fatto che la maggior parte delle persone, soprattutto nelle grandi città, vive in appartamenti in affitto e i proprietari sono più propensi ad accettare la presenza di un gatto rispetto a un cane, poiché sono limitati nel tempo e non hanno il tempo di camminare e prestare la dovuta attenzione ai cani. Inoltre, il problema degli alloggi influisce sulla scelta.
Fonte: LaZampa
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