Washington e il censimento dei gatti randagi
“Sono troppi”. Per farlo la capitale americana utilizzerà sessanta telecamere a infrarossi e il porta a porta. Ma in molti si oppongono.
WASHINGTON (STATI UNITI). Esistono due tipi di persone. Quelle convinte che il gatto sia una creatura divina, dotata di bellezza e intelligenza superiori al resto degli animali, e quelle che invece un gatto non l’hanno mai avuto, direbbero i catlovers. Per le strade di Washington, però, girovaga un numero spropositato di gatti randagi e selvatici. Così, le due posizioni si sono radicalizzate. Una parte dei cittadini sostiene che i gatti vagabondi siano aumentati, che mangiano gli uccelli e che possano trasmettere agli umani pericolose malattie. Un comitato scientifico e varie associazioni di animalisti investiranno quindi un milione e mezzo di dollari nel censimento di tutti i felini, gatti domestici compresi…
Ci vorranno tre anni e più di un milione di euro, ma servirà per capire se catturare, sterilizzare e liberare i randagi sia una strategia sensata
Ogni anno circa quattromila gatti adottabili, cioè randagi ma entrati in contatto con le persone e quindi capaci di adattarsi a una vita in casa, passano per i gattili di Washington DC; ogni anno ne vengono adottati tra i duemila e i tremila. Circa 16mila invece sono quelli che sono stati sterilizzati in un programma di contenimento della popolazione dei randagi iniziato nel 2008: questi gatti, non adottabili, vengono catturati, sterilizzati e poi lasciati liberi. Non si ha però un’idea di quanti gatti randagi ci siano in tutta Washington. Capirlo potrebbe rendere più utile e metodico il programma di sterilizzazione. Non si sa nemmeno da dove arrivino i gatti in città.
John Boone, direttore di ricerca del Great Basin Bird Observatory di Reno, in Nevada, e una delle persone che stanno lavorando al censimento, ha spiegato al Washington Post che le organizzazioni che si occupano degli animali randagi si sono accorte che forse la sterilizzazione di massa non è il modo più economico e più efficiente per tenere la popolazione dei gatti sotto controllo.
Alcune persone apprezzano il fatto che nel proprio quartiere ci siano dei gatti randagi, un po’ perché amano questi animali, un po’ perché cacciano i ratti. Tra le persone che si occupano di animali ci sono invece quelle che sono favorevoli al modello cattura-sterilizza-libera (in alternativa all’eutanasia) e quelle che invece sono molto contrarie perché preoccupate per i problemi causati dalle comunità di gatti randagi. Uno di questi è il fatto che caccino gli uccelli, comprese le specie a rischio di estinzione: si stima che nel mondo abbiano contribuito all’estinzione di almeno 63 specie di piccoli mammiferi, rettili e uccelli. Negli Stati Uniti ogni anno i gatti uccidono più di due miliardi di uccelli: sono la prima causa di morte per questi animali. Un altro problema legato alle comunità di gatti randagi è la diffusione del parassita Toxoplasma gondii, il responsabile della toxoplasmosi, e della rabbia, tra le altre cose.
fonte: www.ilpost.it/mondo/